Archivio mensile:ottobre 2023

Catastrofe a Gaza: la morale e la politica.

Un politico italiano insignificante (Toti ex ministro con Berlusconi e presidente reg Liguria) l’altro giorno da Floris rispondeva provocatoriamente a chi parlava di catastrofe umanitaria a Gaza dicendo che il problema è politico e non bisogna guardarlo da un punto di vista della morale facendo il conto dei morti. Lui naturalmente intendeva il fallimento politico dell’attentato di Hamas.

Bene allora lasciamo perdere il lacerante conteggio dei morti da una parte e dall’altra e analizziamo l’episodio da un punto di vista politico :

1) Israele sa che non può radere al suolo Gaza, non perché non voglia o non può militarmente ma perché dosa ogni sua decisione al grammo fino a quanto può prendere per il culo gli occidentali e sa che questo è per adesso ancora impopolare, quindi è in difficoltà. In tutte le riunioni di gabinetto di governo degli anni passati che hanno dovuto desecretare c’è sempre molta attenzione a come prendere in giro noi occidentali (come spiegato molto bene nell’ultimo libro di Ilan Pappe’) spingendosi sempre , nell’attacco ai palestinesi, fino al punto di permettere all’Occidente di digerire le loro azioni, sono molto bravi in questo. Ma Hamas li ha costretti a mettersi un poco più a nudo e questo è un gioco che a loro non piace.

2)la Palestina sta scomparendo dalle mappe nel silenzio del mondo perché Israele riesce a silenziare il genocidio e la pulizia etnica attraverso la propaganda quotidiana della stampa (in quasi tutti i giornali c’è qualche sionista che indirizza titoli e depotenzia le nefandezze che i palestinesi subiscono magari facendo non pubblicare o pubblicando un articolo a babbo morto o senza dargli il giusto risalto). Ora da una settimana i titoli delle prime e seconde e terze pagine sono costretti a parlare dei palestinesi e questo non è quello che i sionisti vogliono perché comunque vada, l’attenzione sui social è altissima ed anche chi normalmente è distaccato impara qualcosa in più sulle ingiustizie che i palestinesi sopportano (nonostante il grande dispiegamento di tante “Oriana Fallaci” in tutti i dibattiti).

3) mai come in questi giorni in tutte le città del mondo si è vista tanta solidarietà per il popolo Palestinese e questo è qualcosa con cui “il capitale” che sceglie i politici deve fare i conti.

Insomma a ben guardare se vogliamo essere cinici come Toti e non interessarci ai morti mi sembra che un risultato politico ci sia e sia in favore dei palestinesi.

L’alternativa per loro è morire sopravvivendo.

G.L.